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L'inarrestabile ascesa dei non-partiti


Fanno parte integrante della campagna elettorale benché ne siano completamente esterni. Non propongono soluzioni serie e reali ma appaiono più credibili e seguiti di molti partiti reali, alcuni propongono un ritorno ai valori cavallereschi, altri si rifanno al radicalismo punk degli anni novanta, hanno iniziato a farsi conoscere durante la campagna per le primarie del Pd e ora si stanno affermando definitivamente, ovviamente stiamo parlando delle pagine facebook (ironiche) sui partiti politici.
Tutti si ricorderanno della pagina “Marxisti per Tabacci” ringraziata dal candidato stesso prima e dal vincente Bersani poi. Questa pagina ha totalizzato quasi 21.000 'like' contro i poco più di 3000 raccolti da quella ufficiale del politico di “centro democratico”. Un successo basato su una campagna virale, ironia portata avanti oltre che dai gestori della pagina anche dagli utenti che con fotomontaggi, foto con cartelli, finti articoli di giornali e ovviamente non mancano le proposte di riforme per un'Italia più socialista.
Proposte politiche che caratterizzano anche la pagina di FEL – Feudalesimo e Libertà il partito che ha fatto propri i, sempre più dimenticati, valori medioevali. Il progamma politico pubblicato in 10 punti il 21 gennaio parla chiaro, ci sono ricette per tutto.
Contro il degrado dilagante nei costumi reintroduzione della gogna e conseguente 'pubblica vergogna per i furfanti', per combattere la disoccupazione giovanile lavoro nei campi dai nove anni. Non mancano le soluzioni per uscire dalla crisi un'economia di sussistenza dove “ogni azienda verrà requisita, i suoi lavoratori e dirigenti verranno riassunti dall'Impero e si avvierà una vera e propria iniziativa di imperializzazione dei principali settori produttivi, dall'energia alle comunicazioni, in taluni casi chiudendo e abolendo la produttività” e contro la casta che verrà sostituita, una volta vinte le elezioni da uomini nominati direttamente dall'imperatore.

La pagina è fatta da enormi cartelli elettorali che, con una vena di populismo, trattano i temi più sentiti dall'opinione pubblica come le vicende giudiziarie di Fabrizio Corona o i disservizi di Trenitalia e commentati con un divertente e finto italiano maccheronico-ancestrale.

Fel è fino ad oggi il partito finto che ha suscitato più entusiasmo e riscosso più voti ma tante altre sono le pagine facebook come, ad esempio, quella del movimento anticasta “siamo la gente il potere ci temono”, per i più nerd ilMovimento 7 Stelle di Hokuto e per i nostalgigi il neonato “Forza URSS” e in rete già circolano numerose interviste rilasciate dai loro gestori.

Questa campagna elettorale vede il grande ingresso dei partiti (veri) nella rete: il PD ha investito circa il 30% del suo budget per la campagna elettorale e il PDL ha un esercito di volontari per gestire la presenza del partito sui social network tuttavia il successo inarrestabile delle ironiche pagine facebook oscura in parte tutto questo lavoro.

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